Querelle continua sul PRG a Siracusa
Continua a tenere la scena politica ,in questi giorni a Siracusa,la sarabanda di un centro destra sempre più lacerato pro o contro le variazioni di piano regolatore che riguardano la città di Siracusa,così come sono state richieste e segnalate dalle associazioni ambientalistiche e votate dall’attuale consiglio comunale. Le richieste ambientalistiche puntano ad ottenere il rispetto di valori territoriali importanti come il vincolo monumentale alle mura Dionigiane (oggi devastate dalla costruzione di villette a schiera costruite in inspiegabile deroga a questo vincolo) e alla dissennata cementificazione che si vuole continuare ad operare delle coste siracusane, dopo la distruzione della penisola della Maddalena con villette costruite sulla falesia rocciosa e dalla costa del Sole al Plemmirio. Una distruzione arrestata solo dopo la costituzione dell’area marina protetta del Plemmirio, ma che rispunta fuori con l’idea del saccheggio della Pillirina. Senza trascurare l’intento niente affatto sopito di pensare a cementificare un ulteriore tratto di mare all’interno di quel grande bacino naturale del Porto Grande,nel quale oltre all’insediamento del porto turistico dell’Acqua Marcia di Francesco Caltagirone si vorrebbe costruire un secondo e addirittura un terzo approdo turistico. Un problema di dimensioni che tutti intuiscono e che non significa un danno come si sostiene e, come ha ricordato lo stesso Pdl cittadino se si è distolto da logiche di lobbies e di potere.
Un problema che ha acuito se fosse possibile farlo ancora di più, la crisi all’interno della maggioranza che governava sia il Comune che la Provincia. E si continua ad assistere al proliferare senza fine e a cambi di casacca di consiglieri o di personale politico e di partitini che sorgono o che si disciolgono come neve al sole. Si disquisisce di lana caprina su una Regione presunta matrigna nei riguardi del territorio o di un Prg, approvato nel 2004 dal consiglio comunale aretusea.
Interessante chiedersi,rimarcano ancora gli ambientalisti, per quali ragioni è stata coaptata all’interno del consiglio comunale l’ex reggente della Soprintendenza aretusea una delle protagoniste ,involontaria o meno, poco importa, del sacco dell’Epipoli. La vicenda del Prg sicuramente non fa onore ad una città che per titoli monumentali e naturali ha meritato di essere inclusa nella World Heritage List.
Un problema che ha acuito se fosse possibile farlo ancora di più, la crisi all’interno della maggioranza che governava sia il Comune che la Provincia. E si continua ad assistere al proliferare senza fine e a cambi di casacca di consiglieri o di personale politico e di partitini che sorgono o che si disciolgono come neve al sole. Si disquisisce di lana caprina su una Regione presunta matrigna nei riguardi del territorio o di un Prg, approvato nel 2004 dal consiglio comunale aretusea.
Interessante chiedersi,rimarcano ancora gli ambientalisti, per quali ragioni è stata coaptata all’interno del consiglio comunale l’ex reggente della Soprintendenza aretusea una delle protagoniste ,involontaria o meno, poco importa, del sacco dell’Epipoli. La vicenda del Prg sicuramente non fa onore ad una città che per titoli monumentali e naturali ha meritato di essere inclusa nella World Heritage List.
Commenti
Posta un commento