Rifiuti di Napoli smaltiti in Olanda
di Katiuscia Laneri e Nello Trocchia
Operazione rifiuti al via. La giunta guidata da Luigi De Magistris mette a segno un punto a favore con il carico della prima nave. Dopo mesi di annunci, oggi al Porto di Napoli i camion hanno iniziato le operazioni per l’invio dei rifiuti in Olanda. C’è di più: il risparmio di circa la metà rispetto all’invio in Puglia. Saranno 3.000 le tonnellate che salperanno dal capoluogo partenopeo, direzione nord Europa, in questo primo invio di prova. Alle 16 arriva il primo carico, i giornalisti dietro le transenne, le autorità assistono alla scena. Sono presenti il sindaco di Napoli, il vicesindaco Tommaso Sodano, Luigi Cesaro, presidente della provincia e i vertici dell’Asia. Una giornata che segna anche la differenza con il passato quando la Sapna, la società controllata dalla provincia, firmava accordi con ditte che garantivano il trasporto e il conferimento in discariche in Sicilia, Emilia, Toscana e Puglia (ancora in corso i trasporti) a prezzi altissimi intorno ai 173 euro a tonnellata. Un fiume di soldi che la società della provincia, l’ente guidato dall’indagato Luigi Cesaro, aveva speso per mantenere vivo il miracolo annunciato da Silvio Berlusconi. Dal mese di gennaio a quello di maggio 2011 per il trasferimento di 69 mila tonnellate di rifiuti, la Sapna aveva speso 12 milioni di euro. E non erano mancate le polemiche sui siti di smaltimento, le aziende di trasporto utilizzate.
Un costo esorbitante. Sui viaggi della speranza indagano le procure di Napoli, di Lecce, di Messina in mezzo ad un contenzioso amministrativo sulla possibilità di trasporto fuori regione di quel codice di rifiuto. Oggi si volta pagina e anche la provincia, costituendo una società di scopo con il comune di Napoli, si è inserita nel nuovo corso. Questa volta i rifiuti partono verso l’Olanda e saranno smaltiti ad un costo medio intorno ai 100 euro. Un risparmio enorme. Considerando i due contratti sottoscritti con operatori olandesi per un totale di 250 mila tonnellate, continuando lo smaltimento modello Sapna si sarebbero spesi 43 milioni e mezzo, con i contratti voluti e sottoscritti dal comune di Napoli, il costo si aggira intorno ai 25 milioni di euro. Un bel risparmio, nulla da dire.
Sui costi il comune mantiene il massimo riserbo rispettando la clausola di segretezza voluta dagli operatori europei. Al Fattoquotidiano.it parla Eric Sloots, il direttore commerciale dell’Avr, una delle società con le quali è stato sottoscritto un contratto, che tiene segreto il costo e spiega che i rifiuti saranno smaltiti in totale sicurezza nei termovalorizzatori olandesi. Se il comune non si sbilancia sul prezzo, Luigi Cesaro, abituato al vecchio tariffario, parla di 130 euro a tonnellata per questo primo carico, con un risparmio rispetto ai suoi viaggi di ben 40 euro. Intanto, proprio oggi i vertici di comune, provincia e regione hanno incontrato il ministro dell’ambiente Corrado Clini. Incontro interlocutorio nel quale si è parlato della strategia per evitare le sanzioni dell’Unione Europea, tra le soluzioni messe sul tavolo anche le navi che dovrebbero garantire per due anni una città pulita e la chiusura del ciclo dei rifiuti.
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