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Batteri marini bioluminescenti |
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Zooplancton bioluminescente |
Sono molte le
creature che emettono bagliori o
meglio bioluminescenza nel mare e,
nelle profondità delle trincee più profonde degli oceani. La
bioluminescenza è stata osservata anche
in alcuni batteri marini, che emettono una luce fissa una volta che hanno
raggiunto un certo livello di concentrazione di particelle organiche, nelle
acque oceaniche, fenomeno che è noto come quorum
sensing.
In
un nuova ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings
of National Academy of Sciences (PNAS),
i ricercatori della Hebrew University
di Gerusalemme hanno scoperto che la luce emessa dai batteri attrae i predatori, generalmente zooplancton, che ingeriscono i batteri, ma non sono in grado di
digerirli. I batteri continuano a
crescere all'interno dello zooplancton,
che viene poi attaccato dai loro stessi predatori, i pesci, che possono facilmente individuare lo zooplancton incandescente o meglio luminoso.
In
laboratorio, il pesce notturno ingerisce facilmente il plancton luminoso,
mentre non viene attratto dallo zooplancton, che ha subito mutazioni genetiche
per prevenire il fenomeno della bioluminescenza.
I
batteri di questa particolare specie sopravvivono anche nel passaggio dallo
zooplancton al pesce. Una volta che raggiungono il sistema digestivo, i batteri marini hanno raggiunto il loro
obiettivo, dal momento che quest’ultimo è pieno di sostanze nutritive. Il
fenomeno del quorum sensing regola la bioluminescenza
batterica e spiega che lo zooplancton che emette luce in acqua indica la
presenza di una ricca fonte di materiale organico, materiale su cui i batteri crescono.
Lo zooplancton corre il rischio di
diventare esso stesso incandescente o meglio visibilissimo, perché la quantità di cibo della quale è possibile
nutrirsi, è piuttosto rara. Quindi vale la pena perciò di esporsi alla presenza,anch’essa
relativamente rara, di pesci predatori.
[via Alpha Galileo]
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