Gli avveniristici computer quantistici suggeriti da Haroche e Wineland
Haroche e Wineland i due freschi
premi Nobel per la fisica hanno
aperto la strada con le trappole per ioni a una nuova era di
esperimenti, dimostrando che è possibile osservare direttamente sistemi
quantistici individuali senza distruggerli. Grazie ai loro ingegnosi metodi di
laboratorio, i due sono riusciti a misurare e controllare i fragilissimi stati quantistici,
permettendo al loro campo di ricerca di compiere i primi passi verso la
costruzione di un nuovo tipo di computer
superveloci. I loro metodi hanno anche portato alla costruzione di orologi
particolarmente precisi, che potrebbero diventare in futuro la base per un
nuovo standard nella misurazione tempo, e che sono dotati di una precisione
oltre cento volte superiore a quella degli orologi al cesio attuali.
Una delle possibili
applicazioni delle trappole per ioni
sono i computer quantistici. Nei
computer attuali, basati sulla fisica classica, la più piccola unità
d’informazione è il bit, che può
assumere i valori 1 o 0. In un computer quantistico, invece, l’unità
d’informazione – un bit quantistico
o qubit – può essere 1 e 0 contemporaneamente.
Il gruppo di Wineland è stato il
primo a eseguire un’operazione quantistica con due qubit e, in linea di principio, non ci sono ragioni perché il loro
numero non possa essere aumentato. L’uso dei qubit al posto dei bit classici velocizzerebbe enormemente i
calcoli dei computer ma occorrerà un
enorme sforzo ingegneristico, in modo da soddisfare due criteri opposti: i qubit devono essere adeguatamente
isolati dall’ambiente, in modo da non distruggere le loro proprietà quantistiche,
ma devono anche essere in grado di ‘comunicare’ col mondo esterno per
trasmettere i risultati dei loro calcoli.
Da Oggi Scienza
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