Tre presenze importanti al giardino della memoria
Al Giardino
della memoria i figli di Borsellino, Chinnici e Alfano
I figli dei
magistrati Paolo Borsellino e Rocco
Chinnici e del giornalista Beppe Alfano per un giorno al Giardino della
Memoria, il sito gestito dal Gruppo siciliano dell'Unci e dalla sezione di
Palermo dell'Anm. Manfredi Borsellino, funzionario della polizia di Stato,
Giovanni Chinnici, funzionario di banca, e Sonia Alfano, presidente della
Commissione Antimafia del Parlamento Europeo, hanno accettato l'invito di Leone
Zingales, presidente dei cronisti siciliani, e hanno partecipato ad una lezione
di legalità che è stata tenuta dai cronisti e dai magistrati agli studenti
dell'Istituto tecnico per il Turismo "Marco Polo" di Palermo.
“Il Giardino
della Memoria di Ciaculli - ha detto Manfredi Borsellino, figlio di Paolo, il
procuratore aggiunto di Palermo ucciso il 19 luglio 1992 in via D'Amelio -
costituisce da anni una delle più belle realtà provenienti dal mondo
dell'antimafia praticata, e ciò lo si deve soprattutto ai cronisti siciliani.
Questo terreno un tempo nella disponibilità di una delle più potenti e feroci
"famiglie" mafiose è uno dei più fulgidi esempi di come un bene
sottratto a cosa nostra possa diventare un'occasione di riscatto per quella
parte sana della società che non vuole vivere, e neppure convivere, con il
ricatto, la sopraffazione e la tracotanza delle organizzazioni mafiose”.
Per Sonia
Alfano, figlia di Beppe il cronista ucciso a Barcellona (Messina) l'8 gennaio
1993, “gli studenti coinvolti nelle
lezioni di legalità al Giardino di Ciaculli possono conoscere le storie delle
tante vittime innocenti della mafia. Ho partecipato a numerosi incontri tra
cronisti, magistrati e studenti ed ogni volta è intensa la commozione per chi
come me, Giovanni Chinnici e Manfredi Borsellino, ha vissuto sulla propria
pelle la violenza della criminalità. Ringrazio l’Unci e il presidente del
Gruppo siciliano, Leone Zingales, perchè è anche sul terreno della cultura e
della conoscenza che si fa antimafia”.
Per Giovanni
Chinnici, figlio di Rocco, trucidato il 19 luglio 1983, "commemorare per
ricordare e ricordare commemorando. In queste poche parole riassumerei il
significato profondo del "Giardino della Memoria" , un luogo che sta
assumendo una dimensione sempre più suggestiva. Purtroppo, gli anni della
Sicilia sono scanditi da un fitto susseguirsi di ricorrenze tragiche in tutte
le stagioni e tutti i mesi. Il Giardino sollecita suggestivamente la memoria
orientandola verso esempi positivi. La partecipazione attiva dei ragazzi rende il
progetto di cronisti e magistrati uno dei sussidi più concreti e tangibili ai
percorsi di educazione alla legalità”.
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