Dai crostacei un nuovo rimedio per le ferite
di Tommaso
Tautonico
Dai crostacei
arriva un rimedio naturale ed ecosostenibile per la cicatrizzazione delle
ferite riducendo il tasso di formazione di cheloidi e cicatrici ipertrofiche
(crescita anormale di tessuto fibrotico di aspetto cicatriziale) e riducendo il
rischio d’infezioni.
Si tratta
delle nanofibrille di chitina (CN), un derivato poliglucosidico naturale
d'origine zuccherina ricavato dai residui della lavorazione dei crostacei.
Presentano una struttura molecolare simile all'acido ialuronico, di grandezza
pari a circa 240-300nm. Intrappolato nelle maglie di un altro zucchero, il
chitosano, forma un sottile film protettivo capace di indurre emostasi,
bloccare la proliferarazione dei microrganismi patogeni e favorire una rapida
cicatrizzazione della cute. Inoltre legato all'acido ialuronico è in grado di
formare nanoparticelle che possono legare diversi ingredienti attivi come la
melatonina, la vitamina E e il betaglucano (MEB), reidratando rapidamente la
pelle e elasticizzandola. Queste nanoparticelle trovano applicazione anche
nella cosmesi funzionale, per rendere la pelle più elastica e compatta,
conferendo un aspetto più giovane. Per verificare l'effettiva efficacia di
questa componente, Paolo Mezzana, specialista in chirurgia plastica
ricostruttiva ed estetica, ha effettuato un test su 48 pazienti, 20 maschi e 28
femmine, con età media di 50 anni, suddivisi in 3 gruppi, per verificare come
le nanofibrille di chitina influissero sul processo di cicatrizzazione. Le
valutazioni sono state effettuate in tutti i gruppi tramite l'annotazione delle
caratteristiche della ferita e la misurazione su carta millimetrata
semitrasparente dell'area di ferita residua. Dopo 3 mesi il 78% dei pazienti
trattati con nanofibrille di chitina presentava una percentuale della
cicatrizzazione della ferita molto più alta rispetto a quella trattata in modo
tradizionale, soprattutto per quel che concerne l'ipertrofia, l'eritema o
l'atrofia.
"Per la
sua attività protettiva e favorente la cicatrizzazione, il gel con nanofibrille
di chitina è utile per il trattamento di ferite sia superficiali sia profonde,
tagli, abrasioni, piaghe da decubito, ferite post-interventi chirurgici, perché
favorisce la rimarginazione di ferite suturate e non, ed è utile in tutti i
casi di ritardata o difficile cicatrizzazione. Inoltre, il film naturale che il
gel con nanofibrille di chitina forma - ha dichiarato Mezzana - sulla pelle è
ben tollerato anche da soggetti predisposti a reazioni allergiche ed è privo di
effetti collaterali. Avevo già sperimentato le potenzialità di questo prodotto
naturale durante una missione in Togo presso l'Ospedale Ospedale Saint Jean de
Dieu ad Afagnan, grazie ad una collaborazione con il prof. Pierfrancesco
Morganti uno dei ricercatori che ha brevettato questa tecnologia. In Africa le
condizioni ambientali sono veramente difficili, e le ferite chirurgiche sono
continuamente a rischio di contaminazione batterica. Il gel a base di
nanofibrille di chitina si è dimostrato di grande ausilio nel periodo
post-operatorio per la rapida cicatrizzazione e la protezione dai contaminanti
ambientali, anche in situazioni così estreme. Le nanotecnologie messe in atto
nella produzione di questo prodotto permettono di creare un film protettivo e
traspirante che guida le cellule durante il processo di guarigione, migliorando
anche le caratteristiche del tessuto cicatriziale. In Africa abbiamo dimostrato
come questa tecnologia tutta italiana, apra la strada ad un nuovo modo di
trattare le ferite chirurgiche rispettando i tessuti, riducendo i costi,
specialmente quelli legati alla gestione delle complicanze e migliorando gli
esiti a livello cutaneo".
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