Grande attenzione alle peculiarità del porto Grande di Siracusa
Fondamenta erose del museo del mare mai concretamente avviato all'interno della riserva Ciane Saline |
C’è molta attenzione sulle peculiarità assolutamente unico del grande
bacino naturale del Porto Grande che viene tenuto costantemente sotto controllo
dalle associazioni ambientalistiche che continuano a monitorarlo anche per ciò
che concerne nuovi insediamenti che potrebbero stravolgerne gli aspetti, dopo
quanto si è già fatto nella penisola della Maddalena e quanto si voleva fare
come nuovi insediamenti alla Pillirina.
Per il secondo porto turistico di
Siracusa: è improcedibile il ricorso al Tar operato dalla Spero Srl, e nessun
risarcimento verrà dato alla società.
Il ricorso della società Spero Srl,
titolare del progetto per la costruzione del secondo approdo turistico nel
porto grande di Siracusa, contro la soprintendenza di Siracusa è improcedibile
per sopravvenuto difetto di interesse. Lo ha deciso il Tar di Catania con la
sentenza del 27 febbraio scorso. Il Tar ha poi dichiarato inammissibile la
richiesta, da parte di Spero Srl, di risarcimento del danno di 200 milioni di
euro, ed ha accolto le eccezioni di inammissibilità ed improcedibilità
sollevate nell'intervento ad opponendum dal comitato regionale siciliano di
Legambiente, rappresentato e difeso in giudizio dagli avvocati Marilena Del
Vecchio, Corrado V. Giuliano e Paolo Tuttoilmondo.
Nel ricorso Spero Srl aveva chiesto
l'annullamento del parere negativo rilasciato dalla Soprintendenza di Siracusa
alla richiesta di concessione demaniale marittima per la realizzazione del
porto turistico. La soprintendenza, per rilasciare la concessione, aveva richiesto
che il progetto fosse integrato e modificato secondo un elenco di dettagliate
prescrizioni. La società Spero, ritenendo che le nuove integrazioni e revisioni
rendessero impossibile la realizzazione dell'opera nei tempi stabiliti,
decideva di ricorrere in giudizio.
Il Tar, oltre a dichiarare legittime e
doverose le richieste migliorative avanzate dalla soprintendenza, laddove il
progetto definitivo per la realizzazione dell'approdo turistico violava i
vincoli archeologici e paesaggistici dell'area, ha stabilito che l'adozione del
Piano paesaggistico della provincia di Siracusa, con il quale il progetto
sarebbe incompatibile, costituisce un atto ulteriore che fa venir meno
l'efficacia lesiva dell'atto impugnato con il ricorso.
La direzione della riserva naturale
Ciane Saline così risponde in merito alla segnalazione dell’associazione
ambientalistica “Natura Sicula” del 4 marzo spiegando che l’inconveniente
segnalato riguarda la porzione finale del canale “Mammaiabica" adibito
alla raccolta delle acque reflue dei terreni circostanti le “Paludi di
Lisimelie” e lo stesso non confluisce in nessun punto del fiume Ciane.
Dai controlli effettuati immediatamente
dal personale della R.N.O. fiume Ciane e Saline di Siracusa, oltre ai controlli
effettuati dall’A.R.P.A. non sono state notate anomalie riguardo il canale
Mammaiabica nei punti segnalati (ponte di Pietra).
La presenza temporanea di schiuma viene
dunque attribuita probabilmente alla pressione delle acque del mare che
in occasione dell’alta marea e delle mareggiate non ha permesso il
normale deflusso delle acque reflue del canale.
Il 5 marzo l'A.R.P.A. ha effettuato
campionamenti e prelievi dell’acqua nel canale e allo stesso tempo non si
evidenziava presenza di schiuma.
Castello Maniace nel porto Grande |
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