La fabbrica del panico

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Venerdì 11 ottobre alle 21
Libreria il Labirinto, Casale Monferrato.Presentazione del libro: LA FABBRICA DEL PANICO
con Matteo Valenti - Autore del libro,Silvestro Capelli - ex operaio Breda di Sesto San Giovanni,
Luca - Voci della Memoria 
Quella di venerdì 11 ottobre è l'ennesima tappa di un percorso che Voci della Memoria ha deciso d'intraprendere per far conoscere che il lavoro, come a Casale Monferrato con la tragedia della Eternit, ha spesso lasciato dietro di sè una striscia di lutti, sofferenze e sacrifici che rimettono in discussione completamente il concetto di sviluppo e benessere che il secolo breve e non solo sembravano averci portato.
Questa volta protagonista sarà la Breda di Sesto San Giovanni, grazie agli scritti di Matteo Valenti ed il vissuto di Silvestro Capelli, con tutto ciò che ha portato nel cuore e nella vita di chi ci lavorava.
Stefano Valenti (1964), valtellinese, vive a Milano. Figlio di un operaio della Breda, ultimati gli studi artistici, si è dedicato alla traduzione editoriale sia di narrativa sia di saggistica, per diverse case editrici (fra cui Invecchiando gli uomini piangono, di J.L. Seigle, Feltrinelli 2013, e Germinale di E. Zola, Feltrinelli 2013). La fabbrica del panico è il suo primo romanzo, un "debito" pagato al padre e a chi ha lottato con lui.
Silvestro Capelli è ex operaio della Breda di Sesto San Giovanni, sulla sua pelle porta i segni, incancellabili, di una vita di fabbrica che ha segnato la sua vita in tutti i sensi, mentre per la maggior parte dei suoi colleghi di allora ne ha deciso addirittura la fine.
Allora segnatevi questa data, dove volete: vi aspettiamo venerdì 11 ottobre alle ore 21 alla libreria il Labirinto di Casale insieme ad Matteo, Silvestro e tanti altri compagni di viaggio per la presentazione di "La fabbrica del panico", portatevi dietro amici, parenti e tutti coloro che hanno ancora la voglia di ascoltare, leggere, informarsi e, soprattutto, non arrendersi

"In questa storia, pura angoscia, scritta da Stefano Valenti, il vero protagonista non è il padre-operaio morto di cancro da fabbrica, non è il panico che pure accompagna ogni passo del figlio (un traduttore precario), che si impegna a scrivere di quella morte e delle tante altre “morti bianche” alla Breda. E’ l’amianto a imporsi, a vincere. E’ la polvere soffocante, che non si posa mai. Queste pagine si leggono in apnea, e tossendo."
Francesco Paolella

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