STRANA CITTA': lacrimevoli storie di una città della World Heritage List
Strana città nella quale sono sempre
le associazioni naturalistiche come Natura Sicula ad occuparsi della
pulizia straordinaria di villa Reiman , nella quale qualcuno
nell’amministrazione comunale attiva “scopre” che debbono essere rispettate le
volontà testamentarie: un procedura sinora disattesa. Strana città' dove il volontariato governa in tutti settori .
Sempre queste associazioni si dovrebbero prendere l’incombenza di
manutenzionare le poche spiagge libere esistenti, una volta che “motu proprio”
hanno anche ripulito diversi siti archeologici rimane Siracusa che possiede
tutte le credenziali per essere annoverata a buon ragione nelle città incluse
nella World Heritage List. La
città ha chiare propensioni turistiche, ma le sue coste sono lottizzate, soprattutto
nelle aree del demanio marittimo, grazie alla Regione Siciliana,
matrigna nei riguardi dei cittadini aretusei che non hanno una casa proprio sul
mare. Strana città dove è scoppiato
il fattaccio della SAI8,per una struttura di servizio che dovrebbe essere
potenziata da parecchi anni, al fine di evitare i rischi d’inquinamento
(leggasi fenomeno delle acque colorate di marrone, poco tempo addietro). E’
invece divenuta la solita bolsa e inconcludente questione di un braccio di
ferro politico che non produrrà nulla di buono. Strana città'. Il Comune che
non ha la proprietà del demanio marittimo ma ha dichiarato di volere istituire
una task force per il mare che continua ad essere negato: non si
capisce cosa debba o possa fare. Strana
città' nella quale si continua a disquisire pro o contro il parcheggio
Talete, mostro di cemento da abbattere per taluni o da ristrutturare per
l’attuale amministrazione. Strana città,
dove si trovano fondi per creare continuamente rotonde mentre il sindaco
richiede alla Regione matrigna 800 mila euro che deriverebbero dallo
sbigliettamento del parco della Neapolis e una gestione in prima battuta di un
parco archeologico che non viene a tutt’oggi correttamente perimetrato. Strana città dove si avvia, nella stagione estiva,
l’ampliamento delle banchine al foro Italico, uno dei pochi luoghi d’evasione
perciò sottratto ai cittadini siracusani. Strana
città dove invece di attrezzare con docce e altri servizi, le poche spiagge libere (Arenella, Costa
del Sole, Fanusa) e, si decide di investire sulla festa della musica ,il quel
caos urbanistico che risponde al nome di Fontane Bianche. Strana città nella quale si continua a dissentire sulle nomine al
consiglio dell’INDA, la fondazione che gestisce gli spettacoli classici al
teatro Greco: sono state operate, con
una suddivisione di posti secondo il manuale Cencelli. Strana città dove si
pubblicizzano (chissà perché ) le attività e i corsi che vengono gestisti dal
Consorzio Universitario Siracusa e che include anche un corso di ricostruzioni
al laser di luoghi storici e archeologici. Grida perciò vendetta il progetto di
ricostruzione reale del castello Eurialo mediante un accurata ricostruzione
laser che venne proposto ormai parecchi anni addietro. Costituirebbe un volano
pubblicitario e turistico non indifferente sfruttando una quota dei fondi strutturali
europei sottoutilizzati in Sicilia. Strana
città nella quale si mena stranamente vanto delle iniziative intraprese per
valorizzare il castello Maniace. Qualcuno dovrebbe riuscire a spiegare dove
sono gli arieti di bronzo che campeggiavano nel portone d’entrata: uno venne
utilizzato anni addietro per una mostra a palazzo Grassi ,cioè a Venezia. Strana città dove sono progettati altri interventi per la tonnara
di Santa Panagia nel tempo divenuta un pozzo senza fondo di investimenti
regionali, con milioni di € sprecati.
Strana città dove si pressa per
regolarizzare un complesso di multi villette nella zona di contrada Sinerchia. Strana città dove si avvia la “giornata
del decoro urbano”: quale decoro se la puzza di orina permane nelle viuzze
poco frequentate di Ortigia e rifiuti di ogni tipo si accumulano in periferia mentre
si continua imperterriti a prorogare l’appalto per l’igiene urbana ?
Commenti
Posta un commento