E' ripartita la campagna di ricerche subacquee "Egadi 2017" tra Soprintendenza e Rpm Nautical Foundation
L'ultimo rostro ritrovato nella campagna delle Egadi 2017 |
E’
ripartita, con successo, la campagna d’indagini archeologiche in alto fondale,
denominata "Egadi 2017". La
Soprintendenza del Mare di Sicilia, in collaborazione con la Rpm Nautical
Foundation, ha nuovamente effettuato una
campagna di scavi a partire dal 29 luglio che prosegue fino al 31 agosto nelle acque
antistanti le tre isole dell'arcipelago delle Egadi. Queste sistematiche
ricerche sono state realizzate con l'ausilio della nave R/V Hercules, che è un
imbarcazione oceanografica a posizionamento dinamico, dotata di sistemi di
ricognizione elettroacustiche e visive di ultima generazione. L’obiettivo della
missione, peraltro realizzato è stato il recupero del decimo rostro mentre quello riferito al rostro
di "Egadi 9", avverrà in seguito e la continuazione della minuziosa
ricognizione dei fondali dove sono
ubicati i relitti che si stanno ricercando, proprio a seguito dello svolgimento
della battaglia delle Egadi del 241 a.C., che ha concluso la prima guerra
punica tra Cartaginesi e Romani. A 80 metri di profondità, nei
fondali a nord – ovest dell’isola di Levanzo, è stato ritrovato il 12° rostro
pertinente la battaglia delle Egadi. La spedizione che l’ha individuato è
frutto di una collaborazione internazionale tra la Soprintendenza del Mare
della Regione Siciliana e la GUE – Global Underwater ExplorerG, effettuando
immersioni nell’area già oggetto di ritrovamenti negli scorsi anni da parte
della RPM Nautical Foundation. Il team della GUE, sotto il coordinamento
scientifico della Soprintendenza del Mare, ha effettuato con due squadre di
subacquei immersioni esplorative su linee batimetriche che vanno dai 75 ai 90 metri.
Dopo avere documentato il rostro “Egadi 9” già individuato nel 2012 dalla RPM
Nautical Foundation e in attesa di recupero, la ricerca è continuata in maniera
sistematica sullo stesso areale dove è
stato rinvenuto il nuovo rostro. Il
reperto in bronzo, si trova adagiato sul fondo e si presenta integro e in ottime
condizioni. A pochi metri dal rostro è stato individuato un elmo in bronzo del
tipo Montefortino che si va ad aggiungere agli altri otto ritrovati e
recuperati nelle precedenti campagne di ricerca. E’ stato quindi effettuato dai
subacquei il posizionamento dei reperti e la documentazione video fotografica.
Inoltre per la prima volta i fotografi della Global Underwater Explorer hanno realizzato una fotogrammetria
tridimensionale del rostro nel luogo di ritrovamento. Si è ottenuto quindi un
modello 3D ad alta risoluzione di grande impatto scenografico ma di notevole
utilità per le prime analisi scientifiche. Il recupero dei reperti è stato già
programmato per il mese di ottobre 2017. La perfetta sinergia tra la
Soprintendenza del Mare e la GUE – Global Underwater Explorer continua a dare
risultati eccellenti. Già nel 2014 e nel 2015 da questa collaborazione sono
arrivati notevoli risultati dalle esplorazioni effettuate alle Isole Eolie dove
sono stati indagati relitti antichi profondi nei fondali di Panarea e di
Lipari. Il
Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa soddisfatto di questo ennesimo
successo nei luoghi della battaglia delle Egadi. “E’ un risultato eccezionale
sia sotto il profilo scientifico, aggiungendo altri reperti a quelli già noti e
recuperati che certamente potranno apportare nuovi dati tipologici, tecnici e
epigrafici decifrando le iscrizioni che certamente si trovano sui nuovi rostri. E' un ulteriore rafforzamento dei dispositivo di tutela localizzando i
nuovi reperti e, infine, gratifica poiché rende più incisiva e fruttuosa quella
collaborazione internazionale che da sempre costituisce uno dei punti di forza
più coltivati dalla Soprintendenza. Ancora una volta si ribadisce la correttezza del
percorso metodologico adottato che vede un eccellente esempio di giusto
equilibrio fra ricerca strumentale e intervento diretto dell’uomo”. Queste
ultime scoperte si aggiungono alle tante effettuate nel passato nel tratto di
mare tra Levanzo e Marettimo con la localizzazione esatta del sito in cui si combatté una delle più grandi battaglie navali dell’antichità
per numero di partecipanti, circa 200 mila, tra i Romani, guidati da Gaio
Lutazio Catulo, e i Cartaginesi, capeggiati da Annone. Si chiudeva a favore dei primi la lunga
e lacerante Prima Guerra Punica e, si sancì la supremazia di Roma su Cartagine. Sono
tornati alla luce autentici frammenti di storia antica : dodici
rostri bronzei di antiche navi da guerra, nove elmi bronzei, centinaia di
anfore e reperti di uso comune.
Commenti
Posta un commento