La telenovelas del glifosato
Monsanto: Gostwriter pagati per stabilire
la non cancerogenicità del glifosato sui report scientifici
Report sul Glifosato
Ancora bufera sulla Monsanto,
l’azienda che produce il Roundup, il pesticida più utilizzato
al mondo. Dietro numerose pubblicazioni scientifiche in cui si afferma la
non cancerogenicità del glifosato, ci sarebbero dei gostwriter pagati dalla
multinazionale. Una volta conosciuto il verdetto della Commissione europea
che ha dovuto decidere sul rinnovo o meno, per altri dieci anni , la Monsanto continua ad essere nell’occhio
del ciclone e, dopo la notizia che il report dell’Autorità europea per la
sicurezza alimentare (Efsa) sulla
non cancerogenicità del pesticida, è stato redatto copiando e incollando parti
di un dossier dell’azienda, adesso si parla addirittura di persone pagate per
scrivere su riviste scientifiche. Secondo alcune mail che sarebbero dovute
rimanere interne e private, dietro alcune pubblicazioni scientifiche
‘indipendenti’ ci sarebbero gostwriter
pagati profumatamente per affermare che il glifosato non è cancerogeno.
Le mail pubblicate online dimostrano che le recensioni altro non erano che
report pilotati. In pratica, dai documenti trapela chiaramente che si chiedeva
di mentire e tutto ciò succedeva dopo che, nel marzo del 2015, lo Iarc aveva definito il glifosato come
potenzialmente cancerogeno per gli esseri umani e cancerogeno per gli animali.
In soccorso della Monsanto, arrivava
l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ricca di suoi lobbisti stabilendo che ‘è improbabile’ che ci
sia un legame tra glifosato e cancro.
Glifosato: i dati
in Italia
Nel frattempo, in Italia, i dati ISPRA sul monitoraggio delle acque confermano la sua presenza sia
nelle acque superficiali che in quelle sotterranee in percentuali che spesso
superano i limiti consentiti, mentre nel suo parere l’ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche che comunque ha
dato il via libera al glifosato,
ha riconosciuto che provoca seri “danni agli occhi” ed è “tossico con
effetti duraturi sulla vita in ambienti acquatici”. In base a questo
parere, in realtà l’erbicida
risulterebbe incompatibile con gli obiettivi della direttiva UE sull’uso
sostenibile dei fitofarmaci e del relativo Piano di Azione Nazionale
adottato dal nostro Paese, quanto meno rispetto alla tutela delle acque e degli
ecosistemi acquatici.
Glifosato: Una nuova denuncia arriva
contro l’erbicida della Monsanto per pubblicità ingannevole. L'UE intanto nega che il pesticida sia
cancerogeno e va verso il rinnovo per altri 10 anni. Monsanto porta lo Iarc in tribunale: secondo la
multinazionale il glifosato non è
cancerogeno. Adesso le cose si complicano sempre più, ma ancora non è arrivata
la risposta della Monsanto che ha 30
giorni di tempo per fornire le prove che smentiscano ciò che c’è scritto nelle
mail. La documentazione dovrà essere presentata davanti al giudice distrettuale
di San Francisco.
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